Zanino di Pietro Charlier fu uno dei protagonisti della stagione tardogotica veneziana. Dopo un soggiorno di vent'anni a Bologna, all'inizio del Quattrocento il pittore di origini francesi fece della città lagunare la sua nuova residenza e luogo prediletto dove svolgere la propria attività. Qui, grazie a un acuto senso degli affari, riuscì a ritagliarsi un ruolo di spicco nel panorama artistico locale, avviando un'efficiente bottega. Ne sono prova tanto l'elevato numero di opere riconducibili al suo atelier, quanto l'importanza dei suoi committenti, tra i quali figura Marino Contarini. Perfettamente inserito nelle dinamiche lavorative e commerciali di una Venezia regina del mare, il pittore non limitò la sua attività al solo centro lagunare, ma giunse a esportare i suoi prodotti fino alle coste marchigiane, pugliesi e croate. Il volume, studio monografico dedicato a questa prolifica e affascinante personalità, ne ripercorre per intero la parabola artistica. Il ricco catalogo ragionato apre a un'approfondita riflessione sulle modalità operative della bottega medievale, sui rapporti con la committenza e sulle tipologie e funzioni dei dipinti.