I restauri da poco conclusi del polittico Guidalotti del Beato Angelico e della pala della Sapienza Nuova di Benozzo Gozzoli hanno restituito nella loro cromia originaria due fra i più importanti documenti della pittura del Rinascimento perugino, realizzate da maestri che si erano formati in terra toscana, in un'epoca di grande fioritura e di vera e propria rivoluzione delle arti figurative. Due dipinti legati fra loro dal nome dei Guidalotti, una delle più potenti e autorevoli famiglie guelfe della Perugia del XV secolo, che con tutta probabilità attraverso Elisabetta, donna di grande personalità e amministratrice del patrimonio familiare, commissionarono al frate di Fiesole il polittico per la cappella di famiglia nella chiesa di San Domenico a Perugia e forse rivestirono un certo ruolo nell'affidamento al Gozzoli della pala per il collegio della Sapienza Nuova, voluto dal vescovo Benedetto Guidalotti nel terzo decennio del Quattrocento per ospitare gli studenti forestieri che frequentavano l'Università cittadina. La mostra organizzata a conclusione dell'importante lavoro di ripristino del primitivo aspetto dei due dipinti - che, fra l'altro, ha permesso di ricomporre anche la predella della pala dell'Angelico con i due pannelli conservati alla Pinacoteca Vaticana sin dal secolo scorso - è stata l'occasione per riunire, dopo oltre cinquecento anni, il maestro e l'allievo, consentendoci anche di percorrere, insieme a loro, quelle terre dell'Umbria dove essi lavorarono, alla riscoperta dei tesori nascosti in un territorio di recente duramente provato.