Opera in due tomi.
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Giorgio Leone
- Collana: Repertori dell'Arte del Lazio, 5-6
- Formato: 24 x 28 cm
- Rilegatura: Brossura
- Pagine: 522, 450 Ill. B/N, 90 Ill. Col., 32 Tav f.t.
- Anno edizione: 2013
Ricognizione territoriale e bibliografica degli esemplari di pittura su tavola presente nel Lazio che la storiografia specialistica inserisce nel novero delle icone, indipendentemente dalla cronologia e dal rapporto con la produzione greco-bizantina. Il repertorio, quindi, si snoda partendo dal gruppo delle icone romane tardo antiche, sulle quali la critica da tempo si è soffermata presentandone loriginalità nel contesto storico-artistico della diffusione dei modelli bizantini, soffermandosi sui più interessanti esemplari medioevali, che informano della perpetuazione di alcuni tipi antichi - tra cui la Madonna della Carbonara di Viterbo, la Madonna Advocata di Palazzo Barberini e il Salvator mundi di Sutri - e dellinserimento di nuovi tipi contemporaneamente ai riflessi della pittura meridionale, come nel trittico di Amaseno, nella Madonna della Cantina di Gaeta e nella Madonna col Bambino del museo civico di Viterbo, passando alle icone cretesi, quelle russe o dellEuropa dellEst e le altre più specificamente veneziane dei secoli più propriamente moderni, come le tre icone romane della Glycophilousa di San Francesco a Ripa, della Madonna del Soccorso della chiesa di SantAlfonso de Liguori e del San Basilio di SantAtanasio, alle quali si aggiunge la piccola Pietàdi Montecassino, fino a concludersi con la presentazione delle più importanti icone realizzate nellOttocento nellambito della ripresa cultuale e storiografica dellimmagine di culto medioevale. Le immagini saranno commentate da una breve scheda tecnica e storico-critica e da un saggio introduttivo che indaga e ripercorre levolversi della fortuna storiografica delle icone nella storia dellarte italiana (G.L.).
Opera in due tomi.
Giorgio Leone
- Collana: Repertori dell'Arte del Lazio, 5-6
- Formato: 24 x 28 cm
- Rilegatura: Brossura
- Pagine: 522, 450 Ill. B/N, 90 Ill. Col., 32 Tav f.t.
- Anno edizione: 2013
Ricognizione territoriale e bibliografica degli esemplari di pittura su tavola presente nel Lazio che la storiografia specialistica inserisce nel novero delle icone, indipendentemente dalla cronologia e dal rapporto con la produzione greco-bizantina. Il repertorio, quindi, si snoda partendo dal gruppo delle icone romane tardo antiche, sulle quali la critica da tempo si è soffermata presentandone loriginalità nel contesto storico-artistico della diffusione dei modelli bizantini, soffermandosi sui più interessanti esemplari medioevali, che informano della perpetuazione di alcuni tipi antichi - tra cui la Madonna della Carbonara di Viterbo, la Madonna Advocata di Palazzo Barberini e il Salvator mundi di Sutri - e dellinserimento di nuovi tipi contemporaneamente ai riflessi della pittura meridionale, come nel trittico di Amaseno, nella Madonna della Cantina di Gaeta e nella Madonna col Bambino del museo civico di Viterbo, passando alle icone cretesi, quelle russe o dellEuropa dellEst e le altre più specificamente veneziane dei secoli più propriamente moderni, come le tre icone romane della Glycophilousa di San Francesco a Ripa, della Madonna del Soccorso della chiesa di SantAlfonso de Liguori e del San Basilio di SantAtanasio, alle quali si aggiunge la piccola Pietàdi Montecassino, fino a concludersi con la presentazione delle più importanti icone realizzate nellOttocento nellambito della ripresa cultuale e storiografica dellimmagine di culto medioevale. Le immagini saranno commentate da una breve scheda tecnica e storico-critica e da un saggio introduttivo che indaga e ripercorre levolversi della fortuna storiografica delle icone nella storia dellarte italiana (G.L.).