Tavole iconografiche: perché scegliere il tiglio

Alcuni cenni storici

La pianta da cui si otteneva il legno per le tavole per icone veniva solitamente tagliata in autunno, poiché in questa stagione circola meno linfa, e venivano scelte le parti del tronco migliori. Il tronco era tagliato longitudinalmente in assi dai 3 agli 8 cm di spessore, seguendo l’andamento della venatura. 

Il legno si lasciava poi ad asciugare per molti mesi, per fare uscire l’umidità in banca fissa con listelli e con una leggera inclinazione del pacco di tavolame.

Tavole iconografiche: perché scegliere il tiglio DSC_0844_457_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)

Il tiglio: legno migliore per tavole per icone

La scelta del legno per le tavole per iconografia ricade spesso sul tiglio, per le sue particolari caratteristiche intrinseche di morbidezza ed omogeneità che lo rendono molto adatto per l’intaglio. Con il legno di tiglio, conosciuto nel Medioevo come lignum sacrum, si realizzavano anche sculture, pale d’altare e strutture votive. 

Il legno di tiglio ha un tipico colore chiaro tendente al biondo e si presenta morbido, poroso e mediamente pesante, con una struttura omogenea che lo rende adatto alla lavorazione delle tavole per iconografia. Il livello di umidità interno del tiglio è consistente, il processo di spurgo dell’acqua, infatti, non è rapidissimo. A fine essiccatura tuttavia, il tiglio presenta una struttura lignea compatta, perfetta per ogni lavorazione.  

Il tiglio è un legno vulnerabile agli attacchi di funghi e parassiti, dunque deve essere sempre ben protetto con vernici adatte, infatti da Falegnameria Dal Molin utilizziamo un impregnante antitarlo e antimuffa e vernice all’acqua color noce.

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